• Pubblicata il
  • Autore: Don Fulgenzio
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Piccola, stupida, insignificante puttanella. - Gorizia Trasgressiva

Mi avevi incuriosito, non poco, col tuo annuncio alla ricerca di un "padrone" , di chi ti dominasse, di chi ti facesse sentire schiava e oggetto di piacere. Nel fiore dei tuoi anni avresti potuto esser mia figlia e la cosa non mi piaceva piu' di tanto. Piaceva a te. Ti sei posta a me come aperta ad ogni esperienza, giocare col fuoco ti eccitava. Che fuoco sia allora. Ti sei spogliata davanti a me , seduto in poltrona, mettendoti a nudo pronta per darmi il tuo sesso. Non volevo il tuo sesso , volevo il tuo cervello, le tue sofferenze, volevo ridurti al nulla assoluto, in fin dei conti sei stata tu a chiedermelo e non basta affatto un pompino a raggiungere il traguardo.Ho abusato della tua intimita' usando le mani, ti piaceva , il tuo sesso grondava piacere , mi chiedevi di entrare dentro di te, ti inarcavi con la speranza di usarmi senza considerare affatto che di usato c'eri solo tu in quella stanza. La rosa dei tuoi capezzoli si allargava e si allungava, duri come chiodi aspettavano la mia lingua che non arrivava mai, la pelle d'oca sulla braccia e lungo il corpo parlava da sola. Respiravi velocemente col cuore gia' in gola dopo solo qualche minuto e qualche carezza. Col clitoride ingrossato e rosso sangue gli umori vaginali ti scendevano lungo l'inguine bagnando il lenzuolo, arrivavano ad inumidire lo sfintere, quel piccolo e meraviglioso pertugio che di li' a poco , e tua insaputa , avrei violato. Nulla ti faceva presagire che lo avrei fatto perche' tutto portava altrove, pensavi forse che a piu' di 50anni mi sarei eccitato senza riuscire a dominarmi? pensavi forse di essere la sola donna sulla terra a volermi scopare? Se pensavi cosi' sbagliavi l'ennesima volta. Avevi voluto sostenere il ruolo di vittima e ti avrei accontentato. Ti misi prona , i muscoli della schiena si contraevano spasmodicamente con la speranza di essere accarezzati o baciati ma non lo feci assolutamente, per contro, entrai nuovamente in te con la mano allargandoti le grandi labbra provocando un sussulto di piacere , i muscoli adesso si stavano rilassando, con la testa tuffata nel cuscino stavi godendo della situazione che si era creata , davi per scontato che una volta tolte le dita sarei entrato in te dalla porta principale. Mi slacciai e lasciai cadere i pantaloni verso il basso mettendo a nudo il mio sesso diventato nel frattempo durissimo, ti presi per il bacino alzandoti un po', mi lasciavi fare , ti lasciavi ancor di piu' andare , avevi capito e sperato finalmente in quel momento. Peccato per te. Con una mano ti allargai un po' le natiche mentre con l'altra mi tenevo il membro e lo inumidivo dei tuoi umori, la cappella quando passava sopra il tuo clitoride lanciavi sospiri schiudendo ancor di piu' il tuo sesso. Ti appoggiai la cappella sullo sfintere e , sempre tenendolo con una mano , spinsi con forza , con molta forza , il mio cazzo dentro di te. Urlasti di dolore cercando di allontanarti da me senza risultato. Piu' cercavi di allontanarti e piu' io entravo dentro di te. Eri calda , caldissima, e soprattutto stretta , stretta da darmi quella sottile sensazione di dolore misto a piacere che volentierissimo stavo ricambiando andando avanti e indietro sbattendo con forza le tue natiche contro il mio bacino . Ti presi con una mano per i capelli come fossero redini di un cavallo imbizzarrito che stavo domando colpo dopo colpo e infatti , colpo dopo colpo ti abbandonavi rassegnata alla pena che ti stavo infliggendo. Il tuo corpo non era piu' teso, si stava rilassando e si stavano rilassando anche i muscoli del tuo sfintere , ti stavi dando a me allargandoti , portasti una tua mano a tormentare la fica , piu' ti sbattevo e piu' la facevi andare. I tuoi respiri stavano accellerando verso l'orgasmo che arrivo' di li' a poco , e poi un altro e un altro ancora che ti bagnava le cosce. Urlavi di dolore e godevi di quello strano piacere, ogni orgasmo che avevi ti faceva stringere i muscoli attorno al membro portando anche a me vicino al delirio. Non ti volli dare questa soddisfazione . Uscii dal tuo corpo col sesso gonfio e tumido , era grosso e rosso , il tuo buco era li' ancora aperto, di un rosa intenso , bagnato che ancora si contraeva. Sempre per i capelli ti guidai con la bocca a pulire delle piccole tracce del tuo intestino che mi avevi lasciato addosso, non volevi , ovvio , ma capisti di non aver piu' diritto di scelta in quel contesto. Ti riempii la bocca fino ad arrivarti alla gola provocandoti conati di vomito e lacrime, usavo la tua bocca come uno straccio mentre sentivo aumentare le contrazioni delle mie ghiandole surrenali pronte a dar sfogo all'orgasmo. Tu volevi il mio sperma in bocca o addosso ma non meritavi tanto , non valevi la posta e cosi' spruzzai il mio seme in terra , lontano da te , togliendoti cio' che potevi intendere come privilegio, come premio della giornata. Spruzzai tanto, tantissimo, avevo goduto col corpo e con la mente di una piccola bambola che giocava a fare la grande ma che adesso era in balia dei miei voleri. Tu volevi al mio seme in bocca e ti accontentai facendotelo raccogliere da terra. Come una cagna fra le lacrime ti obbligai a leccare in terra e pulire il succo del mio corpo che tanto bramavi . Te ne sei andata via maledicendomi, ti sei ripulita e vestita in fretta per scappare via da un qualcosa di piu' grande di te ma me lo avevi chiesto tu, avevi fatto tutto da sola. La cosa buffa e' che dopo qualche giorno mi telefonasti chiedendomi di ripetere ancora l'esperienza. Piccola , stupida, insignificante puttanella.

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13/03/2014 01:28

Ma che cazzo dici? Una puttanella simile me la sono trovata tra le mani anche io e, quando mi ha lasciato, si portò via la mia anima e almeno mezzo litro del mio sperma.-

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